Tutto bello, ieri, a Castelfranco. Si gioca, si lotta, si passa in vantaggio, si soffre… si vince! E’ SALVEZZA. E’ così che deve essere una vittoria: sofferenza e orgoglio. Quell’orgoglio che il nostro Presidente metteva così in risalto nel primo, bellissimo, contributo apparso su questo sito internet. Quella sensazione di appartenere ad una famiglia antica, dove i valori vengono prima delle vittorie sul campo, dove ogni giocatore che passa di qui non si scorda più, è parte della nostra storia. Dove si sente ancora l’odore della polvere del vecchio “Boario”, rinfrescato nell’aspetto ma sempre terra dura da conquistare per gli avversari. Una storia bella, sana, fatta di facce prima che di gol.
Si comincia forte a Castelfranco. Carrara va subito a tu per tu col portiere avversario, ma non riesce a mettere a segno. E’ sempre lui, però, a procurare il rigore del vantaggio (segnato da un freddissimo Bonelli) a metà primo tempo, rigore che costa anche l’espulsione di un giocatore avversario. La partita si mette in discesa e Baroli, in giornata di grazia, mette a cuccia i mastini della difesa avversaria con una serpentina degna di un campione, e mette la palla nel sacco. Sembra finita. Soprattutto quando Carrara cade in area avversaria e tutti si aspettano il secondo penalty, ma l’arbitro non ci crede. Seconda ammonizione e bomber sotto la doccia. Il Castelfranco ci prova e con un eurogol si riavvicina agli arancioni poi ci crede e, a cinque dal termine, raggiunge l’insperato pari. Finita qui? No. E’ il giocatore tuttofare, il polmone del Pistoiacalcio, il “sergente di ferro” degli allenamenti arancioni, Mucci, a prendere in mano la situazione. Dribbling, tiro, gol! E tutti a casa. Sani e… SALVI!